La conoscenza di come lavorare il vetro che arriva a Venezia attraverso i romani si evolve nel corso dei secoli.
Il più antico documento scritto che attesta la presenza di maestri vetrai nell’isola risale all’anno 982.
Già nel 1300 si producevano vetri per aiutare la vista. (tuttora il Veneto è leader mondiale nella produzione di occhiali.)
Verso metà del 1400 Angelo Barovier crea un vetro di una purezza cristallina, creando il Cristallo di Murano.
Nel 1540 Vincenzo Redor brevetta un processo di spianamento delle lastre di vetro, che mise le basi per una produzione di specchi dove, finalmente, si aveva una riproduzione fedele di se stessi.
Dal 1600 si creano i lampadari in vetro, arrivando ad ottenere modelli meravigliosi come quelli pensati per le sale da ballo di Ca’ Rezzonico divenuti un must ancora attuale.
Varie sono le tecniche per realizzare manufatti unici. La soffiatura a canna e la scultura a mano sono tra le principali ma l’abilità dei mastri muranesi continua attraverso l’incisione, la decorazione a smalto o a foglia d’oro. La filigrana o l’incalmo. Il vetro murrino, un antico processo romano simile ad un esplosivo mosaico di colori, dimenticato nei secoli e ripreso a Murano nel 1800.
E molte altre creazioni che proiettano il vetro di Murano come continuo elemento di ricerca e design, sempre conservando i millenari segreti di ricette che mescolano gli elementi chimici e sfornando generazioni di artigiani, moderni alchimisti.
Si racconta che un giovane e bel marinaio, promesso sposo, si trovò in un luogo abitato da sirene.
Mentre tutti i suoi compagni cedettero alle ammalianti creature, lui rimase fedele all’amata.
La Regina delle sirene, dopo aver visto che nessuna delle sue doti seduttrici riusciva a conquistarlo, decise di premiare il suo amore.
Con un colpo di coda sull’acqua creò una corona di schiuma che divenne un magnifico velo da sposa.
Il giorno delle nozze, tutte le donne dell’isola rimasero meravigliate dal velo, dal suo intreccio così leggero, delicato e unico che cercarono in tutti i modi di copiarlo…
Dal 1500, l’invenzione del “punto in aria” e la sua lavorazione molto raffinata, ottennero il successo presso le corti europee e fecero del Merletto di Burano un simbolo di elevata condizione sociale.
Per secoli fu l’industria principale dell’isola.
Fino al 1973 vi era anche una scuola per perpetuare questa arte, ma una volta chiusa, sono rimaste poche famiglie a custodire il filo della tradizione.